Il D.P.S. è l'unico documento in grado di attestare l'adeguamento alla normativa sulla tutela dei dati personali (privacy) e deve essere redatto entro il 30 MARZO 2006 e alla scadenza fissata al 31 di marzo di ogni anno. Il DPS è un manuale per la pianificazione della sicurezza dei dati in azienda / studio professionale / organizzazione: descrive come si tutelano i dati personali di dipendenti, collaboratori, clienti, utenti, fornitori ecc.
Il Garante ha individuato una figura responsabile per il fabbricante il quale deve redigere – e tenere a disposizione per eventuali controlli da parte delle autorità competenti - una “dichiarazione di conformità”, in cui indica quali direttive e norme tecniche ha applicato. Inoltre, quasi tutte le direttive richiedono anche la predisposizione del fascicolo tecnico ossia la documentazione tecnica, utile a dimostrare la conformità del prodotto alle direttive stesse, in particolare attraverso la descrizione delle caratteristiche tecniche del prodotto e delle prove eventualmente realizzate per comprovarne la sicurezza.
Qualsiasi persona giuridica pubblica o privata (azienda, professionista, associazione, ente, ecc.) che tratti dati personali di terzi (clienti, dipendenti o fornitori ecc.) nell'esercizio della propria attività professionale è obbligata ad adottare tutte le misure minime di sicurezza richieste dal nuovo Codice affinchè venga tutelata la riservatezza e la sicurezza dei dati personali contenuti negli archivi. Questi dati sono intesi sia archiviati elettronicamente che in qualunque altro modo, incluso il cartaceo. In pratica, sono escluse dall'adeguamento al Nuovo Codice solo le persone fisiche che effettuano il trattamento di dati personali per soli fini personali e, in nessun caso, prevedano la cessione o la comunicazione a terzi dei dati in loro possesso.
Il Documento Programmatico sulla Sicurezza è obbligatorio per tutti coloro che trattano dati personali con l'impiego di elaboratori elettronici ma è consigliato per tutte le Aziende.
No! Il D.P.S. è obbligatorio (Art. 34 del Testo Unico) solo per quelle organizzazioni che trattano dati personali (anche non sensibili) con l'impiego di elaboratori elettronici. Chi tratta i dati solo manualmente su supporto cartaceo, non è tenuto ad avere il DPS, ma deve comunque nominare tutti gli Incaricati e i Responsabili.
Il Documento Programmatico per la Sicurezza identifica gli aspetti dell'infrastruttura tecnologica aziendale coinvolti nella gestione di dati personali e sensibili, verificandone l'aderenza a quanto disposto dalle più recenti normative (Dlgs. N. 196 del 30 Giugno 2003).
Inoltre, il DPS definisce e descrive le misure necessarie per una vera "messa in sicurezza" del sistema informativo aziendale.
Il DPS evidenzia i punti di forza e di debolezza dell'infrastruttura esistente, evidenziando anche i rischi normativi (legati a eventuali inadempimenti richiesti dalla legge) e funzionali (legati al proprio modello di business derivanti da una gestione della sicurezza non ottimale). Formalizza inoltre le policy di lavoro, costituendo un valido riferimento per l'utilizzo dell'infrastruttura informativa, e formalizza le procedure di intervento in caso di problemi o guasti.
No. La sensibilità dell'opinione pubblica sul tema della privacy è molto alta. Se le probabilità di ricevere un'ispezione da parte degli ispettori del Garante della Privacy sono basse, in caso di incidenti anche banali (es. il furto di un disco o di un computer contenente dati personali nella vostra azienda) potreste non essere in grado di dimostrare che trattavate i dati in conformità alla legge. In questo caso vi esponete al rischio di sanzioni anche penali (e la responsabilità penale è personale).
No. Anche se tutti i trattamenti (per esempio di paghe e contributi o contabili) sono effettuati all'esterno, i titolari di quei trattamenti siete voi e quindi voi ne risponderete in merito alla loro privacy e sicurezza.
No, è necessario adeguare la propria azienda alla normativa vigente, nel caso contrario ci possono essere sanzioni amministrative e penali.
Il DPS non deve essere totalmente riscritto tutti gli anni ma deve invece essere aggiornato entro il 31-03 di ogni anno.
No. Il firewall è un dispositivo utile, ma che, quando ben gestito, svolge solo una funzione ben precisa: proteggere la vostra rete informatica aziendale da specifici tipi di incidenti di origine esterna. Questo ha poco a che vedere con la Privacy e il Dlgs.196/2003, che in particolare mira anche a proteggere i dati personali (informatici e non) e la vostra azienda sia da incidenti interni che esterni, deliberati o accidentali. Per esempio, il firewall non vi serve a proteggere i dati in caso di perdita accidentale per guasto o furto del computer e tantomeno a proteggere i vostri archivi cartacei dalle conseguenze di un incendio.
- Analisi ambientali
- Analisi chimiche
- Analisi fisiche
Le restanti analisi sono di non immediata spiegazione. Ognuna si esegue per adempiere a varie leggi ambientali. Di queste fanno parte:
- Analisi sui rumori esterni, interni e negli edifici
- Analisi delle vibrazioni sugli edifici
- Analisi su amianto
- Analisi sui fumi
- Analisi delle polveri
- Analisi di pesticidi
- Analisi su oli, acque, metalli, rifiuti, terreni, ecc.
Tutti gli Stati membri dell’Unione Europea devono garantire la libera circolazione dei prodotti marcati “CE”, un’unica certificazione, il trattamento dei dati e tutte le misure necessarie per l'espletamento della legge. Lo scopo del D.P.S. è proprio quello di descrivere la situazione attuale con riferimento ai punti stabiliti dal garante.
I tempi di stesura del DPS variano a secondo della dimensione dell'azienda e dalla mole di dati da processare, certamente non ci si mette un giorno... il documento programmatico richiede una attenta valutazione della situazione aziendale e dei trattamenti effettuati.
Mediamente la stesura definitiva avviene nel giro di qualche settimana. È opportuno che il DPS abbia una data certa e deve essere aggiornato annualmente.
- Dati comuni: nome, cognome, telefono, fax, codice fiscale, partita Iva, etc.
- Dati sensibili: dati idonei a rilevare origine razziale, convinzioni religiose, opinioni politiche, stato di salute, vita sessuale, etc.
- Dati giudiziari: dati relativi al casellario giudiziale, qualità di imputato o indagato, oppure atti di causa / perizie in sede civile, penale, stragiudiziale.
È consigliato sempre in quanto si tratta di un "piano di sicurezza" che può essere comunque utile, soprattutto in vista di possibili azioni civili, come elemento di prova dell'adozione di "tutte le misure idonee".
Chi controlla che le misure minime e gli altri adempimenti previsti dalla legge sono messi in pratica? La Polizia Postale (con le sue 76 Sezioni sul territorio) e la Guardia di Finanza in forza di un protocollo di intesa con il Garante.
Si, è esplicitamente richiesto dal comma 19.6 dell'Allegato B del D.Lgs. 196/03 per tutte le organizzazioni che trattano dati sensibili con l'ausilio di elaboratori elettronici.
Il documento rappresenta non solo un adempimento legale ma un vero e proprio strumento di riferimento per l'azienda in materia di trattamento dei dati personali, e in generale di definizione delle strategie di sicurezza, e delle conseguenti policy che tutti i dipendenti, collaboratori, partner e fornitori devono adottare.
No. Il collegamento a internet è solo una delle minacce e neppure la più importante. Secondo le statistiche di istituti di ricerca e polizie, circa tre quarti degli incidenti sono generati all'interno delle organizzazioni. Di questi, oltre la metà sono involontari.
No. Probabilmente molte delle misure richieste dalla legge sono già prassi comune nella vostra azienda. Ai fini della conformità al Codice della Privacy , si tratta per lo più di formalizzare quanto già fate grazie al Documento Programmatico sulla Sicurezza. Eventuali misure addizionali non sono di norma molto onerose sia da un punto di vista economico sia da un punto di vista organizzativo.
No, le misure di sicurezza vanno comunque osservate indipendentemente dalle dimensioni dell'azienda.
I controlli vengono effettuati dalla Polizia Postale e dalla Guardia di Finanza sulla base di un protocollo di intesa con il Garante.
Tutte le persone fisiche che hanno accesso ai dati a vario titolo devono essere designate per iscritto quali incaricati del trattamento.
Tassativamente entro il 31 marzo 2006 ed è opportuno che il documento abbia “data certa” ottenibile in modi diversi.